Spettabili
aziende organizzatrici, sponsor e partner di WIRED NEXT FEST 2018 ai Giardini
Montanelli, vi
inviamo qui di seguito quanto abbiamo comunicato oggi al Sindaco di Milano, a
tutti gli assessori, ai dirigenti dell’Area Verde del Comune, alle forze di
polizia e a tutti i nostri soci.
Le
immagini allegate coinvolgono inevitabilmente anche chi partecipa come sponsor.
Oramai abbiamo capito: il risultato di questo evento è di grande immagine e
profitto per voi, ma lascia una montagna di sporco, danni e problemi per tutti
gli altri. Già da diversi anni, dopo il WIRED FEST ai Giardini, restano solo le
“cicatrici” di questo sproporzionato evento e nessun elemento di miglioramento.
Altri importanti eventi invece lo fanno, voi no. Noi pensiamo che non sia
giusto. Se la vostra partecipazione nasce anche dal desiderio di fare del bene
alla collettività, sappiate che non è così. Se i vostri grandi mezzi finanziari
potessero, almeno in minima parte, contribuire a migliorare il posto che vi
ospita, questi Giardini tornerebbero, in poco tempo, ad essere un posto
straordinario come fu concepito oltre 2 secoli fa e per tutti i cittadini. Date
un’occhiata a questo documento: https://www.dropbox.com/s/yn2q2mz3jxq3ymj/AGIAMO%20-%20Progetti%202017-19.pdf?dl=0
e capirete a cosa ci riferiamo.
Grazie.
Milano,
martedì 22 maggio 2018
Gentili
Signore, Egregi Signori,
nostro
malgrado scriviamo nuovamente a proposito dell’evento WIRED NEXT FEST che
venerdì prossimo sarà inaugurato ai Giardini Montanelli.
Le
nostre preoccupazioni sono sempre molto grandi perché la dimensione dell’evento,
delle sue strutture, dei tempi e dei mezzi impiegati per allestirlo sono, a
nostro giudizio, eccessive rispetto al luogo che è costretto a ospitarlo.
Il
cantiere di questi giorni, e che ritroveremo a fine evento, è assai pericoloso e
ha tagliato in due il parco, in buona parte facendo ricorso ai nastri
segnaletici che nessuno di buon senso può considerare un presidio sicuro per
evitare che i bambini “invadano” (pazzesco dovere usare questo termine in una
zona dove ci sono i loro giochi) l’area continuamente impegnata dall’andirivieni
di mezzi pesanti. Noi speriamo che questo modo di agire sia stato un arbitrio
dell’organizzatore perché è inconcepibile acconsentire ad adottare una misura di
sicurezza così approssimativa in un parco pubblico così tanto frequentato in
primavera. Siamo altresì sicuri di un altro arbitrio e cioè che l’area occupata,
e resa inagibile da chi ha montato l’enorme padiglione e il palco per i
concerti, sia più ampia di quella logicamente concessa. Sta di fatto che ha
inutilmente precluso il passaggio al pubblico nella zona dei bastioni e in altri
comuni attraversamenti.
Tornando
ai mezzi impiegati, è facile capire il disagio e il danno causato a tutti i
frequentatori del parco, bimbi in testa, dal transito di autoarticolati,
autocarri, muletti, trattori e di una gigantesca autogru che hanno alzato
polvere e inquinato una delle zone più frequentate proprio dai
piccoli.
Per
ciò che riguarda invece i concerti, sappiamo che l’anno scorso sono stati messi
in atto dei provvedimenti, grazie a noi, che hanno ridotto le conseguenze
dannose che si ebbero nel 2016, ci riferiamo soprattutto ai cocci di bottiglie
di vetro. Tuttavia vorremmo essere sicuri di essere bene compresi quando
affermiamo che i problemi ci furono eccome! Queste foto (alcune della notte) che
alleghiamo, stanno a testimoniare quanto da noi affermato. Le bottiglie abusive
e quelle nascoste in borse e zaini entrarono sia dal lato bastioni, che da corso
Venezia, che da via Palestro sin da metà pomeriggio del venerdì e del sabato, e
poi anche col buio. Noi speriamo che quest’anno il livello di controllo e
sicurezza venga ulteriormente innalzato.
Infine,
ma assai rilevante per noi, non capiamo come mai chi trae profitti dagli eventi
svolti ai Giardini non debba contribuire a migliorarli concretamente e
direttamente: forse sarebbe l’unico modo per riuscire, almeno in parte, a
“digerirli”.
Per
concludere ripetiamo quanto già affermato l’anno scorso: la sensazione peggiore
è proprio quella di essere nelle mani, non di chi dovrebbe decidere e
sorvegliare nell’interesse della collettività, ma di chi l’evento organizza e ne
trae i profitti alla faccia dell’importanza, dell’adeguatezza e della
delicatezza del luogo prescelto.
Il
Consiglio Direttivo di AGIAMO
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