sabato 22 ottobre 2016

Statua mozzata ai giardini Montanelli: un gesto che va oltre l’atto vandalico

Statua mozzata ai giardini Montanelli: un gesto che va oltre l’atto vandalico

      È da almeno dieci giorni che una delle statue più rappresentative dei giardini pubblici Montanelli, l’Italia turrita, si mostra al pubblico con un braccio mutilato da qualche scellerato che, con ogni probabilità, è entrato con un mezzo a motore, ha sferrato una bella mazzata contro la statua e ha rubato braccio, mano e parte del libro che reggeva.
La prima persona ad accorgersene e a diffondere la brutta notizia è stata una socia fondatrice di AGIAMO - associazione Amici GIArdini MOntanelli. È il 13 ottobre 2016 (ma altri testimoni oculari fanno risalire il fatto alla settimana precedente) quando la donna, che frequenta abitualmente il parco, guarda per l’ennesima volta la statua e realizza che c’è qualcosa che non va: la frattura è bianchissima, quindi molto recente. Scatta la prima foto, la confronta con una precedente, e si rende conto dell’assurdo scempio. Immediatamente informa i soci di AGIAMO, che, tra l’altro, sono riuniti in assemblea. Due giorni dopo la prima foto viene postata su Instagram e di seguito su tutti i social della associazione. Poi partono mail, messaggi e commenti a raffica a tutti i livelli. Passa una settimana e finalmente interviene qualcuno per avviare le indagini e si leggono le prime agenzie. Il pezzo di libro abbandonato è alla base della statua in direzione opposta al laghetto. Del resto non c'è traccia. Entrare con un mezzo qualsiasi ai giardini è la cosa più semplice del mondo. Non ci sono telecamere di sorveglianza e il controllo è assai scarso sia di giorno che ancora di più di sera.
Un atto vandalico, ma dal momento che il pezzo di statua sparito è piuttosto bello e significativo, non è da escludere che si tratti di furto. Di certo la statua ha un forte valore simbolico perché rappresenta la personificazione dell’Italia e quindi, se non si tratta di furto, allora siamo in presenza di un mirato quanto inquietante atto di spregio contro la nostra patria.
Certo, i problemi che da tempo affliggono i giardini Montanelli non si limitano a questo episodio. I bivacchi, siano essi stabili o a rotazione, oramai non si contano più; ci sono persone che popolano stabilmente il gazebo e che vi legano la bicicletta mentre dormono di notte sotto la relativa copertura; altri vivono nelle tende, altri in sacchi a pelo con il pitbull che fa loro la guardia, altri ancora sulle amache tra gli alberi secolari.
E poi ancora, ci sono zone con recinzione praticamente inesistente e con scarsa illuminazione; aree verdi senza irrigazione eppure piene di erbacce e foglie morte che intasano i tombini; cespugli trasformati in latrine a cielo aperto; zone che sono diventate sedi fisse di cessi provvisori in plastica, inutili, malsani, orribili… e in barba alla Sopraintendenza. I viali sono pieni di buche, avvallamenti e fango a causa del continuo passaggio di mezzi pesanti che allestiscono sempre più spesso eventi sproporzionati, sia come natura, che come durata, che come portata, al luogo dove si svolgono e che sono devastanti per i suoi utenti e abitanti, compresi gli animali selvatici che popolano un laghetto sempre più marcio e morente. Altre zone, infine, sono diventate pericolose per bambini e animali perché, o disseminate senza alcun criterio di veleno per topi, o di cocci di bottiglie.
È per risvegliare l’attenzione su questo spazio verde di inestimabile valore per tutti gli abitanti di Milano e i suoi turisti, ma che evidentemente e inspiegabilmente è stato mandato in progressivo oblio, che circa 90 soci hanno da poco costituito una associazione denominata AGIAMO (Amici GIArdini MOntanelli).
La speranza è che AGIAMO venga ben presto riconosciuta per avere contribuito a ottenere un maggiore rispetto dei Giardini Montanelli e non per le eventuali azioni di protesta che è pronta a organizzare se niente cambierà.
 

 Enrico Pluda
Presidente di AGIAMO Amici Giardini Montanelli
http://agiamoamici.blogspot.it 
 

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