mercoledì 12 ottobre 2016

Verbale dell'Assemblea Ordinaria degli Associati di AGIAMO del 6 Ottobre 2016.



Verbale dell'Assemblea Ordinaria degli Associati di AGIAMO

del 6 Ottobre 2016.

Il giorno   giovedì, 6 Ottobre 2016 alle ore 18.00, presso il presso il bar "Desino Lento",via Turati 6, galleria "Interni", Milano, si è tenuta la assemblea ordinaria dei soci col seguente ordine del giorno:


1- presentazione del programma da parte del Presidente
2- relazione e discussione sugli incontri con le autorità cittadine
3- dimissioni del Consiglio Direttivo in carica
4- presentazione candidati al Consiglio Direttivo per il triennio 2017-19
5- elezione del Consiglio Direttivo per il triennio 2017-19
6- esame proposte di impiego dei fondi per gli anni 2016 e 2017
7- esame proposte di sponsorizzazioni e gemellaggi
8- varie ed eventuali

Presenti per delega o di persona i seguenti soci:
Amisano Benedetta, Avallone Emanuela, Balsamo Robarto, Bellieni Patrizia,
Bolis Paola, Bologna Tiziana, Bottini Giovanni, Boveri Carla Maria, Cappelletti Michela, Carrabetta Anna, Chiesa Elisabetta, Chiesa Paola Maria, Chiodini Samanta, Cicognini Aldo Maria, Cossutta Dario, Dami Allegra, De Castiglione Enrico, Del Minio Enrico, Ferrone Ilaria, Forattini Giorgio, Franco Patrizia, Giussani Raffaella, Gnecchi Ruscone Isabella, Maderna Anna, Menozzi Luca, Milano Maurizio, Nardi Tiziana, Nazzari Rebecchini Eleonora, Pelti Michele, Piani Valentina, Pischiutta Sergio, Pluda Carlotta, Pluda Enrico, Ragazzi Linda Anita, Ragazzi Noemi, Rambaldi Maria Paola, Rasini Umberto, Rossato Bardelle Gabriella, Rossi Cossutta Elena, Saraval Alessandra, Silverstrini Francesca, Stpanicev Emina, Torra Giulia, Treccani Federica, Vecchi Barbara, Pappalardo Annamaria, Aletti Valentina, Doronzo Laura, Colella Laura, Parma Paola, Calloni Bruno, Mosseri Luca per 52 soci su 79 aventi diritto.

Il Presidente Enrico Pluda prende la parola, saluta i presenti e

Al punto 1. Espone il programma, qui riportato per intero.

“In genere i ringraziamenti si fanno alla fine, ma permettetemi di iniziare ringraziandovi per la vostra partecipazione senza la quale questa iniziativa non avrebbe mai visto la luce.
Grazie ai sette e più amici che mi hanno supportato e sopportato nella ideazione di questo progetto e un grazie speciale al notaio de Cicco che ci ha fatto nascere gratis.
I giardini Montanelli, o se preferite giardini pubblici o di via Palestro, costituiscono per Milano un patrimonio verde di straordinario valore storico, artistico e culturale; un gioiello raro a Milano; uno dei biglietti da visita più prestigiosi e significativi del turismo cittadino.
Noi abbiamo il dovere di non sciuparli e di trasmetterli intatti, se non addirittura migliorati, e in tutto il loro splendore, alle future generazioni. 
Noi abbiamo il dovere e il piacere di poterli mostrare a coloro che visitano la nostra città nel migliore modo possibile e abbiamo il diritto di goderceli quotidianamente nello stesso modo.
Se siamo qui è perché questo noi lo sappiamo.
Ecco, noi vogliamo ricordarlo a chi non lo sa o se lo è dimenticato.
È per questo che 19 luglio 2016, con la luna piena è nata AGIAMO
Un nome che è già un programma.
Nei mesi passati, mentre raccoglievo, non senza timore, le vostre mail, mi sono reso conto che l'interesse a smuovere qualcosa era ed è veramente forte a prescindere dai politici con i quali abbiamo organizzato i giri a piedi umidi nel parco, dal loro peso e dalla lista per cui parteggiano.
Questo interesse mi ha dato la forza di passare dalle parole ai fatti sapendo che non sarebbe stato e non sarà semplice.
Voglio subito dirvi che io penso ad AGIAMO, non come a una crociata o a chissà quale “mission impossibile” da compiere a tutti i costi, ma come a una opportunità per dare voce compatta e corposa ai sentimenti di persone che come me e come noi amano Milano e le sue infinite bellezze spesso minacciate da incuria e sciatteria.
Una opportunità da sostenere senza fanatismi, senza polemiche sterili o addirittura controproducenti.
Con tanta passione e coraggio e, al contempo, con calma e classe.
Confrontandosi sì, ma anche divertendosi.
In tanti.
AGIAMO è un acronimo che vuol dire amici dei, o meglio ancora amore per i, giardini Montanelli.
Agiamo quindi, e non parliamone, vediamoci, sentiamoci, le faremo sapere.
Come ho già avuto modo di dire e scrivere “Credo che gli sforzi necessari per migliorare la qualità dei giardini, non siano poi così titanici, ma che richiedano appena un po’ di buona volontà soprattutto, ma non solo, politica.”  
Penso che questi sforzi debbano essere contraddistinti da uno stile ispirato alla collaborazione, alla buona educazione, al savoire faire e al rispetto, ma anche alla schiettezza, all'efficacia e alla determinazione, essendo noi certi di avere dalla nostra parte degli ottimi argomenti e tanta gente che la pensa come noi. 
In queste settimane il complimento migliore che mi hanno fatto è che io vado come un treno.
È vero, di lavoro ne abbiamo fatto tanto, e non solo di quantità ma anche di qualità.
Restando in tema di mezzi di trasporto io penso ad AGIAMO piuttosto come a un aereo.
Abbiamo scelto la rotta, lo abbiamo costruito e abbiamo svolto i collaudi. Abbiamo creato i servizi necessari per farlo stare in aria.
Ora dobbiamo riempirlo e farlo decollare per arrivare a destinazione.
Gli aerei mezzi vuoti al giorno d’oggi vengono cancellati.
Questo per me è un punto molto importante, è il primo dei tre fondamentali che intendo perseguire e che, combinati tra loro, costituiscono quel circolo virtuoso che spero vivamente di iniziare presto a fare girare a pieno regime:
TANTI SOCI = TANTE VOCI CON POCHI OBIETTIVI SEMPLICI, MIRATI E SACROSANTI ==> CI FACCIAMO SENTIRE E RISPETTARE XCHE’ AGIAMO, appunto = OTTENIAMO RISULTATI ==> ATTIRIAMO SPONSOR E SUPPORTER = MEZZI PER PERSEGUIRE GLI OBIETTIVI ==> TANTI SOCI… e così via sino a quando non saremo soddisfatti.
Spero che questo meccanismo e questo stile attragga tante tipologie di utenti e che AGIAMO possa diventare il punto di riferimento di tutti coloro che amano i giardini di via Palestro e non solo dei padroni o degli accompagnatori dei cani.
Anche se tutto questo è politica, nel suo significato più tipico e puro, a me personalmente non interessa affatto questionare di politica per addossare a questa o quella parte la responsabilità di un evidente degrado.
Non mi interessa conoscere i responsabili di ieri, secondo me sono stati degli irresponsabili, ma è quelli di oggi che voglio incontrare.
Da loro voglio capire come e quando intendono intervenire, quali progetti hanno in mente nel breve e nel più lungo periodo.
In parte questo lo abbiamo già avviato con Sala, Guaineri, Grandi e Maran
Vorrei anche capire quale è il livello di sicurezza che percepisce la gente che frequenta i giardini.
A me interessa fare tutto quanto sia nelle nostre possibilità per cercare di migliorare sensibilmente la vita quotidiana di quanti frequentano il parco, per cercare di ridare il giusto lustro ad uno dei luoghi cittadini più visitati non solo dai milanesi, ma anche dai turisti di tutto il mondo.
E basta!
Niente altro, nessun secondo fine di nessuna altra natura e spero che nessuno dei candidati al Consiglio ne abbia.
Voglio pensare che se niente cambierà non sarà perché noi non ci siamo dati da fare abbastanza, ma perché chi doveva intervenire non l'ha fatto, e a questo punto starà a noi decidere se continuare, raddoppiare o abbandonare.  Ma se decideremo di abbandonare lo faremo sapere a tutti.
Permettetemi di aprire la parentesi Wired: la genesi e l’apocalisse insieme!
Devo ammettere che un grande incentivo ad avviare il progetto me l’ha dato proprio WIRED con il suo caos organizzativo durato quasi due settimane, il frastuono infernale e le migliaia di bottiglie di birra fracassate al suolo.
Sembrava che fossero esplose le Vetrerie di Empoli della vicina via Montenapoleone a causa dei subwoofer a palla.
È così che mi sono deciso a tracciare i primi punti del nostro programma che conoscete già, ma che mi piace rileggere insieme a voi.
...AGIAMO, Amici Giardini Montanelli, si occuperà di salvaguardare la salute dei giardini e dei suoi abitanti e di migliorarne la fruibilità da parte di tutti: utenti umani, piante e animali selvatici... 
AGIAMO seguirà l’esempio del giardino della Guastalla, dove, oramai da molti  anni, 65 soci hanno fondato una associazione che ha scopi del tutto simili a quelli di cui sopra e che, in particolar modo, si occupa della regolamentazione dell’uso del giardino (così è riportato anche sul sito del comune). 
Questo è per me un altro punto molto importante, perché è cercando di capire come funzionava la Guastalla che ho scoperto qualcosa che non conoscevo e che non immaginavo.
In pratica gli amministratori pubblici avevano demandato a una piccola associazione privata il compito di regolamentare l'uso di un giardino pubblico.
Allora perché là sì e qui no? Mi sono domandato.
Perché in un piccolo giardino centrale e molto frequentato sì e in uno più grande no?
Continuo a leggere quello che vi ho inviato sino alla noia perché costituisce la direzione principale verso cui voglio incanalare i nostri sforzi e per i quali ho conquistato il vostro interesse.
1) Adozione di orari per i cani liberi come ai giardini della Guastalla (che non significa cani sciolti e abbandonati… e nemmeno che nelle altre ore c’è divieto di accesso ai cani)
2) Spostamento di tutti gli orribili e malsani gabinetti in plastica al di fuori del perimetro del parco e installazione di almeno una toilette permanente collegata alla rete fognaria.
Questo consentirebbe anche una migliore e più facile manutenzione dei gabinetti stessi, nonché la sparizione del relativo traffico di camion all’interno dei giardini e dello sversamento di liquidi inquinanti.
3)  Riduzione al minimo delle manifestazioni e degli eventi che comunque non dovranno nuocere alla normale e generale fruizione dei giardini e che dovranno essere in sintonia con l’ambiente circostante.
A puro titolo d’esempio: Orticola ha un senso, soprattutto se il ricavato viene poi impiegato per migliorare la manutenzione dei giardini Montanelli, il concerto rock con 30.000 persone e centinaia di migliaia di bottigliette di birra frantumate dappertutto, no.
4) Miglioramento della pavimentazione, della manutenzione e della pulizia delle aree giochi dei bambini, con relative recinzioni e divieto di ingresso ai cani.
Sistemazione, manutenzione e pulizia dei viali in ghiaia anche per colmare le numerose buche causate dal continuo viavai dei mezzi a motore, che dovrà essere ridotto sensibilmente.
5) Divieto di bivacco da fare applicare con controlli notturni e diurni da parte delle forze dell’ordine e con particolare attenzione al gazebo, e richiesta pressante agli organi competenti di trovare sistemazioni dignitose alle persone che sono solite dormire nei giardini.
6) Abbattimento del maggior numero possibile delle barriere architettoniche e installazione di un defibrillatore. 
È facendo conoscere queste mie ragioni a tutti voi che ho raccolto le vostre adesioni
Però devo dire che in diversi mi hanno fatto presente che il giardino della Guastalla è più piccolo, meno frequentato, più facile da gestire, ecc. ecc.
A tutti ho risposto che sono pronto a dimostrare a chiunque che il fatto che i giardini Montanelli siano più grandi è solo un elemento che gioca a favore e non a sfavore.
Guardate il parco di Monza, 700 ettari.
Io ci vado molto spesso ed è pieno di cani liberi, di gente che corre, anche in bici e con gli sci a rotelle, di cavalli e di mamme con bambini e non ho mai visto zuffe o proteste ed è tenuto mille volte meglio
È evidente che più un parco è grande e meno problemi possono sorgere tra frequentatori e anche i cani con i loro padroni si distribuiscono e sparpagliano su aree più vaste.
In questi mesi ho parlato, molto più che in passato, con tanta gente. 
La frase più ricorrente che è stata applicata a questo o a quel punto del nostro programma è "sarà difficile, dubito che...".
A tutti ho risposto che tutto è mooolto difficile e che anche io sono pieno di perplessità e paure.
Bracco ha finanziato il restauro della Guastalla e ha così ottenuto vari privilegi e concessioni. Sembra quasi un giardino privato a uso pubblico, ma così non è. 
Lì, giusto per fare un esempio, ci sono un sacco di trappole per topi grandi come traghetti.
In proporzione ai giardini Montanelli ci dovrebbero essere centinaia di portaerei, ma così non è.
Sarà difficile, dubito che...". A tutti ho risposto anche con una battuta: alla Guastalla c'è una Bracco, noi però possiamo essere centinaia e centinaia di bracchi, mamme, runner e chi più ne ha più ne metta. 
È evidente che la nostra prima forza dovrà essere il numero e la compattezza.
Non c’è bisogno che mi torturiate per confessarvi che immagino AGIAMO con un numero di soci molto vicino a 500, non subito, ovviamente, ma neanche tra poi così tanti anni.
Penso che con il contributo di tutti si possa riuscire ad allargare la cerchia di chi conosce e condivide gli obiettivi di AGIAMO.
Forse sono un po' troppo ottimista, ma io ci credo.
Però se non ci crediamo tutti noi, non ci riusciremo mai! 
Magari non ci riusciremo, ma saranno anche gli altri a doverci convincere delle loro ragioni, non solo noi a convincere loro, e dovranno  essere delle ragioni migliori delle nostre che sono e saranno ottime. 
Durante il giro con Beppe Sala (allora solo candidato sindaco), anche grazie all'acquazzone della notte che ci aveva dato una bella mano, la scarsa manutenzione era balzata subito all'occhio di tutti, anche di quelli che probabilmente erano anni che non mettevano piede ai giardini.
Un po' dappertutto c’erano pozze come laghi causate nel tempo dai numerosi mezzi pesanti che scorrazzano di continuo nel parco.
E che dire del gazebo, un centro di accoglienza perfetto per chi non vuole trovare soluzioni più adeguate a quella che però non può più essere chiamata emergenza. E quel giorno c’era il tutto esaurito.
Per me una cosa è certa, quello non è un luogo adatto né per loro e né per lo svolgimento dei concerti rock con migliaia e migliaia di spettatori trasfusi di birra.
Sono sicuro che Milano sia piena di posti adatti allo svolgimento di qualsiasi evento.
Basta volerlo trovare e attrezzare.
Mi piace ricordare e sottolineare che anche Beppe Sala ha concordato con me e con noi dicendo che i giardini sono giardini e che certi eventi si devono svolgere altrove.
Basta con gli eventi, ha detto.
E poi Milano ha tutte le possibilità di accogliere adeguatamente e dignitosamente chiunque.
Quando ha visto i cessi, perché cosi si devono chiamare quegli orribili e malsani gabinetti in pvc, ha detto che si deve fare come all'Expo, con bei gabinetti prefabbricati allacciati alla fognatura.
Insomma, tanto buon senso.
Ora però è giunto il tempo di passare dalle parole ai fatti.
Per quello che ci riguarda, credo che AGIAMO debba presto rappresentare ed esprimere con tenacia le valide argomentazioni di centinaia di persone che vogliono vedere i giardini tenuti come si deve. 
Per questa ragione ho il piacere di ricordarvi i tre punti fondamentali sui quali lavorare insieme:
1)      soci
2)      agire
3)      sponsor
e di presentarvi i passi fondamentali di una prima agenda che ha già ispirato i nostri movimenti iniziali e che spero condividerete con me, nei prossimi tre anni:
Entro fine ottobre 2016
1) Costituzione di AGIAMO e piena operatività
2) Impostazione del sistema di tesseramento
3) Impostazione di un efficiente sistema di incassi delle quote e dei relativi solleciti
4) Impostazione di un budget incassi/spese
5) Assemblea dei soci e nomina Consiglio per il triennio
6) Definizione e distribuzione dei compiti operativi e creazione di eventuali Comitati e
Responsabili per specifiche aree di attività (esempio: Facebook e Twitter; documentazione
fotografica e video; ricerca sponsorizzazioni; ufficio stampa, ecc.)
7) Avvio attività di ricerca di sponsor e di relazione con altre associazioni
8) Sviluppo dell’attività di promozione e comunicazione per l’allargamento della base sociale
9) Apertura conto corrente
10) Definizione delle attività da svolgere con i primi fondi di AGIAMO e da proporre al Comune
Ad esempio: rifacimento dei cartelli delle aree cani; recinzione delle zone d’acqua
Entro fine 2016
11) Raggiungimento quota 150 soci
12) Punto della situazione sponsorizzazioni
13) Primi incontri con il sindaco Beppe Sala o comunque con i funzionari del Comune
Entro giugno 2017
14) Raggiungimento quota 200 soci
15) Ottenimento dei primi 2, 3 risultati tra i 6 punti del nostro programma
16) Ottenimento di almeno un paio di sponsor significativi
Entro fine 2017
17) Raggiungimento quota 300 soci
18) Ottenimento di tutti i 6 punti del programma
19) Definizione di altri 5, 6 punti programmatici per i due anni successivi
Entro fine 2019
20) Raggiungimento quota 500 soci
Come sapete, io e tutto il Consiglio che ha avviato AGIAMO ci presentiamo oggi a voi come dimissionari perché eravamo in 8 e ora, in un solo mese, siamo 65.
Ora spetterà a voi votare il Consiglio che avrà il vostro appoggio per il triennio 2017-2019.
Il mio auspicio è che chiunque entrerà in Consiglio, vorrà proseguire quanto impostato da noi, con lo stesso spirito e la stessa determinazione.
Io vorrei fare squadra con chi ha condiviso e condivide il mio approccio, con chi contribuisce secondo le proprie abilità e disponibilità con autonomia ed efficacia.
Io non voglio dare ordini a nessuno e non ne voglio ricevere da nessuno.
Io voglio che noi AGIAMO!
Ora lascio la parola al nostro tesoriere e segretario Giovanni Bottini che vi illustrerà il regolamento interno e poi ai vari candidati che, se vorranno, avranno qualche minuto a testa per presentarsi a voi. Personalmente non sono particolarmente interessato al loro curriculum, quanto piuttosto a conoscere in che modo intendono contribuire allo sviluppo e alla diffusione di AGIAMO.
Grazie ancora a tutti.”
La assemblea approva all’unanimità.




Il Tesoriere Giovanni Bottini espone il testo del regolamento per la approvazione da parte dell’assemblea.
La assemblea approva a maggioranza il regolamento con i seguenti emendamenti:
si potranno considerare “Fondatori” i soci che lo vorranno sino alla data del 31 Ottobre 2016.
Il Consiglio Direttivo è composto da 9 (nove) membri.
Le votazioni avvengono durante lo svolgimento della assemblea in modo palese esprimendo da una a nove preferenze tra i candidati e i soci in regola con la associazione.


Al punto 2- relazione e discussione sugli incontri con le autorità cittadine
La socia fondatrice e consigliera Paola Rasini riassume il risultato dell’incontro avvenuto con l’assessore Maran evidenziando i sommi capi:
·         riconoscimento della nostra associazione come interlocutore dell’assessorato,
·         intenzione di rivedere la politica di occupazione delle aree per manifestazioni e la redistribuzione dei relativi proventi,
·         instaurazione di un protocollo per un dialogo positivo per la reciproca collaborazione,
·         impegno a rivedersi sul posto per esaminare direttamente i problemi da risolvere
·         consegna di un primo dossier sullo stato dei giardini.. 
La Consigliera ha altresì sottolineato l’importanza di essersi costituiti in Associazione formalmente in quanto il Comune di Milano nel suo statuto prevede una canale istituzionale per le associazioni.


Al punto 3 - dimissioni del Consiglio Direttivo in carica
Il Consiglio, per favorire alla assemblea di poter scegliere direttamente il Consiglio Direttivo, presenta le proprie dimissioni.

Al punto 4 - presentazione candidati al Consiglio Direttivo per il triennio 2017-19
I candidati presenti, dietro invito del Presidente si sono presentati brevemente esprimendo il motivo della loro candidatura ed il loro punto di vista.

Al punto 5- elezione del Consiglio Direttivo per il triennio 2017-19
La Assemblea ha eletto per acclamazione, nessuno contrario, i candidati presentatisi:
1) Roberto Romano, tessera n° 23
2) Gabriella Rossato, tessera n° 7
3) Michele Pelti, tessera n° 13
4) Paola Chiesa, tessera n° 4
5) Luca Menozzi, tessera n° 32
6) Elena Rossi, tessera n° 8
7) Giovanni Bottini, tessera n° 2
8) Chiara Cavajoni, tessera n° 10 
9) Enrico Pluda, tessera n° 1


Al punto 6 - esame proposte di impiego dei fondi per gli anni 2016 e 2017
E’ stato comunicato lo stato dei fondi disponibili ed è stato discusso l’utilizzo.
Nessuna decisione è stata presa ma il Consiglio entrante ha avuto una serie di suggerimenti tra cui la realizzazione di alcune recinzioni da convenire con il Comune.

Al punto 7- esame proposte di sponsorizzazioni e gemellaggi
Si è sollecitato i soci a proporre collaborazioni con enti e società sia per reperire eventualmente fondi per scopi da definire sia per iniziare collaborazioni con altri soggetti, istituzioni e associazioni.

Al punto 8- varie ed eventuali.
Nulla essendovi altro da discutere la Assemblea è stata tolta alle ore 20.00.





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