Verbale dell'Assemblea Ordinaria degli Associati di AGIAMO
del 6 Ottobre 2016.
Il giorno giovedì, 6 Ottobre 2016 alle ore 18.00,
presso il presso il bar "Desino
Lento",via Turati 6, galleria "Interni", Milano, si è tenuta la assemblea ordinaria dei soci col
seguente ordine del giorno:
1-
presentazione del programma da parte del Presidente
2-
relazione e discussione sugli incontri con le autorità cittadine
3-
dimissioni del Consiglio Direttivo in carica
4-
presentazione candidati al Consiglio Direttivo per il triennio 2017-19
5- elezione
del Consiglio Direttivo per il triennio 2017-19
6- esame
proposte di impiego dei fondi per gli anni 2016 e 2017
7- esame
proposte di sponsorizzazioni e gemellaggi
8- varie ed
eventuali
Presenti
per delega o di persona i seguenti soci:
Amisano
Benedetta, Avallone Emanuela, Balsamo Robarto, Bellieni Patrizia,
Bolis
Paola, Bologna Tiziana, Bottini Giovanni, Boveri Carla Maria, Cappelletti
Michela, Carrabetta Anna, Chiesa Elisabetta, Chiesa Paola Maria, Chiodini
Samanta, Cicognini Aldo Maria, Cossutta Dario, Dami Allegra, De Castiglione
Enrico, Del Minio Enrico, Ferrone Ilaria, Forattini Giorgio, Franco Patrizia,
Giussani Raffaella, Gnecchi Ruscone Isabella, Maderna Anna, Menozzi Luca, Milano
Maurizio, Nardi Tiziana, Nazzari Rebecchini Eleonora, Pelti Michele, Piani
Valentina, Pischiutta Sergio, Pluda Carlotta, Pluda Enrico, Ragazzi Linda
Anita, Ragazzi Noemi, Rambaldi Maria Paola, Rasini Umberto, Rossato Bardelle
Gabriella, Rossi Cossutta Elena, Saraval Alessandra, Silverstrini Francesca,
Stpanicev Emina, Torra Giulia, Treccani Federica, Vecchi Barbara, Pappalardo
Annamaria, Aletti Valentina, Doronzo Laura, Colella Laura, Parma Paola, Calloni
Bruno, Mosseri Luca per 52 soci su 79 aventi diritto.
Il
Presidente Enrico Pluda prende la parola, saluta i presenti e
Al punto 1. Espone il programma, qui riportato per intero.
“In genere
i ringraziamenti si fanno alla fine, ma permettetemi di iniziare ringraziandovi
per la vostra partecipazione senza la quale questa iniziativa non avrebbe mai
visto la luce.
Grazie ai
sette e più amici che mi hanno supportato e sopportato nella ideazione di
questo progetto e un grazie speciale al notaio de Cicco che ci ha fatto nascere
gratis.
I giardini
Montanelli, o se preferite giardini pubblici o di via Palestro, costituiscono
per Milano un patrimonio verde di straordinario valore storico, artistico e
culturale; un gioiello raro a Milano; uno dei biglietti da visita più
prestigiosi e significativi del turismo cittadino.
Noi abbiamo
il dovere di non sciuparli e di trasmetterli intatti, se non addirittura
migliorati, e in tutto il loro splendore, alle future generazioni.
Noi abbiamo
il dovere e il piacere di poterli mostrare a coloro che visitano la nostra
città nel migliore modo possibile e abbiamo il diritto di goderceli
quotidianamente nello stesso modo.
Se siamo
qui è perché questo noi lo sappiamo.
Ecco, noi
vogliamo ricordarlo a chi non lo sa o se lo è dimenticato.
È per
questo che 19 luglio 2016, con la luna piena è nata AGIAMO
Un nome che
è già un programma.
Nei mesi
passati, mentre raccoglievo, non senza timore, le vostre mail, mi sono reso
conto che l'interesse a smuovere qualcosa era ed è veramente forte a
prescindere dai politici con i quali abbiamo organizzato i giri a piedi umidi
nel parco, dal loro peso e dalla lista per cui parteggiano.
Questo
interesse mi ha dato la forza di passare dalle parole ai fatti sapendo che non
sarebbe stato e non sarà semplice.
Voglio
subito dirvi che io penso ad AGIAMO, non come a una crociata o a chissà quale
“mission impossibile” da compiere a tutti i costi, ma come a una opportunità
per dare voce compatta e corposa ai sentimenti di persone che come me e come
noi amano Milano e le sue infinite bellezze spesso minacciate da incuria e
sciatteria.
Una
opportunità da sostenere senza fanatismi, senza polemiche sterili o addirittura
controproducenti.
Con tanta
passione e coraggio e, al contempo, con calma e classe.
Confrontandosi
sì, ma anche divertendosi.
In tanti.
AGIAMO è un acronimo che vuol
dire amici dei, o meglio ancora amore per i, giardini Montanelli.
Agiamo quindi, e non parliamone,
vediamoci, sentiamoci, le faremo sapere.
Come ho già
avuto modo di dire e scrivere “Credo che gli sforzi necessari per
migliorare la qualità dei giardini, non siano poi così titanici, ma che
richiedano appena un po’ di buona volontà soprattutto, ma non solo, politica.”
Penso che
questi sforzi debbano essere contraddistinti da uno stile ispirato alla
collaborazione, alla buona educazione, al savoire faire e al rispetto, ma anche
alla schiettezza, all'efficacia e alla determinazione, essendo noi certi di
avere dalla nostra parte degli ottimi argomenti e tanta gente che la pensa come
noi.
In queste settimane il
complimento migliore che mi hanno fatto è che io vado come un treno.
È vero, di lavoro ne abbiamo
fatto tanto, e non solo di quantità ma anche di qualità.
Restando in tema di mezzi di
trasporto io penso ad AGIAMO piuttosto come a un aereo.
Abbiamo scelto la rotta, lo
abbiamo costruito e abbiamo svolto i collaudi. Abbiamo creato i servizi
necessari per farlo stare in aria.
Ora dobbiamo riempirlo e farlo
decollare per arrivare a destinazione.
Gli aerei mezzi vuoti al giorno
d’oggi vengono cancellati.
Questo per
me è un punto molto importante, è il primo dei tre fondamentali che intendo
perseguire e che, combinati tra loro, costituiscono quel circolo virtuoso che
spero vivamente di iniziare presto a fare girare a pieno regime:
TANTI SOCI
= TANTE VOCI CON POCHI OBIETTIVI SEMPLICI, MIRATI E SACROSANTI ==> CI
FACCIAMO SENTIRE E RISPETTARE XCHE’ AGIAMO, appunto = OTTENIAMO RISULTATI
==> ATTIRIAMO SPONSOR E SUPPORTER = MEZZI PER PERSEGUIRE GLI
OBIETTIVI ==> TANTI SOCI… e così via sino a quando non saremo
soddisfatti.
Spero che
questo meccanismo e questo stile attragga tante tipologie di utenti e che
AGIAMO possa diventare il punto di riferimento di tutti coloro che amano i
giardini di via Palestro e non solo dei padroni o degli accompagnatori dei
cani.
Anche se
tutto questo è politica, nel suo significato più tipico e puro, a me
personalmente non interessa affatto questionare di politica per addossare a
questa o quella parte la responsabilità di un evidente degrado.
Non mi
interessa conoscere i responsabili di ieri, secondo me sono stati degli
irresponsabili, ma è quelli di oggi che voglio incontrare.
Da loro
voglio capire come e quando intendono intervenire, quali progetti hanno in
mente nel breve e nel più lungo periodo.
In parte
questo lo abbiamo già avviato con Sala, Guaineri, Grandi e Maran
Vorrei anche
capire quale è il livello di sicurezza che percepisce la gente che frequenta i
giardini.
A me
interessa fare tutto quanto sia nelle nostre possibilità per cercare di
migliorare sensibilmente la vita quotidiana di quanti frequentano il parco, per
cercare di ridare il giusto lustro ad uno dei luoghi cittadini più visitati non
solo dai milanesi, ma anche dai turisti di tutto il mondo.
E basta!
Niente
altro, nessun secondo fine di nessuna altra natura e spero che nessuno dei
candidati al Consiglio ne abbia.
Voglio
pensare che se niente cambierà non sarà perché noi non ci siamo dati da fare
abbastanza, ma perché chi doveva intervenire non l'ha fatto, e a questo punto
starà a noi decidere se continuare, raddoppiare o abbandonare. Ma se
decideremo di abbandonare lo faremo sapere a tutti.
Permettetemi
di aprire la parentesi Wired: la genesi e l’apocalisse insieme!
Devo
ammettere che un grande incentivo ad avviare il progetto me l’ha dato proprio
WIRED con il suo caos organizzativo durato quasi due settimane, il frastuono
infernale e le migliaia di bottiglie di birra fracassate al suolo.
Sembrava
che fossero esplose le Vetrerie di Empoli della vicina via Montenapoleone a
causa dei subwoofer a palla.
È così che
mi sono deciso a tracciare i primi punti del nostro programma che conoscete
già, ma che mi piace rileggere insieme a voi.
...AGIAMO,
Amici Giardini Montanelli, si occuperà di salvaguardare la salute dei giardini
e dei suoi abitanti e di migliorarne la fruibilità da parte di tutti: utenti
umani, piante e animali selvatici...
AGIAMO
seguirà l’esempio del giardino della Guastalla, dove, oramai da molti
anni, 65 soci hanno fondato una associazione che ha scopi del tutto simili a
quelli di cui sopra e che, in particolar modo, si occupa della regolamentazione
dell’uso del giardino (così
è riportato anche sul sito del comune).
Questo è
per me un altro punto molto importante, perché è cercando di capire come
funzionava la Guastalla che ho scoperto qualcosa che non conoscevo e che non
immaginavo.
In pratica
gli amministratori pubblici avevano demandato a una piccola associazione
privata il compito di regolamentare l'uso di un giardino pubblico.
Allora
perché là sì e qui no? Mi sono domandato.
Perché in
un piccolo giardino centrale e molto frequentato sì e in uno più grande no?
Continuo a
leggere quello che vi ho inviato sino alla noia perché costituisce la direzione
principale verso cui voglio incanalare i nostri sforzi e per i quali ho
conquistato il vostro interesse.
1) Adozione
di orari per i cani liberi come ai giardini della Guastalla (che non significa cani sciolti e abbandonati… e
nemmeno che nelle altre ore c’è divieto di accesso ai cani)
2)
Spostamento di tutti gli orribili e malsani gabinetti in plastica al di fuori
del perimetro del parco e installazione di almeno una toilette permanente
collegata alla rete fognaria.
Questo
consentirebbe anche una migliore e più facile manutenzione dei gabinetti
stessi, nonché la sparizione del relativo traffico di camion all’interno dei
giardini e dello sversamento di liquidi inquinanti.
3) Riduzione al minimo delle manifestazioni e degli eventi che comunque non dovranno nuocere alla normale e generale fruizione dei giardini e che dovranno essere in sintonia con l’ambiente circostante.
3) Riduzione al minimo delle manifestazioni e degli eventi che comunque non dovranno nuocere alla normale e generale fruizione dei giardini e che dovranno essere in sintonia con l’ambiente circostante.
A puro
titolo d’esempio: Orticola ha un senso, soprattutto se il ricavato viene poi
impiegato per migliorare la manutenzione dei giardini Montanelli, il concerto
rock con 30.000 persone e centinaia di migliaia di bottigliette di birra
frantumate dappertutto, no.
4)
Miglioramento della pavimentazione, della manutenzione e della pulizia delle
aree giochi dei bambini, con relative recinzioni e divieto di ingresso ai cani.
Sistemazione,
manutenzione e pulizia dei viali in ghiaia anche per colmare le numerose buche
causate dal continuo viavai dei mezzi a motore, che dovrà essere ridotto
sensibilmente.
5) Divieto
di bivacco da fare applicare con controlli notturni e diurni da parte delle
forze dell’ordine e con particolare attenzione al gazebo, e richiesta pressante
agli organi competenti di trovare sistemazioni dignitose alle persone che sono
solite dormire nei giardini.
6)
Abbattimento del maggior numero possibile delle barriere architettoniche e
installazione di un defibrillatore.
È facendo conoscere queste mie
ragioni a tutti voi che ho raccolto le vostre adesioni
Però devo
dire che in diversi mi hanno fatto presente che il giardino della Guastalla è
più piccolo, meno frequentato, più facile da gestire, ecc. ecc.
A tutti ho
risposto che sono pronto a dimostrare a chiunque che il fatto che i giardini
Montanelli siano più grandi è solo un elemento che gioca a favore e non a
sfavore.
Guardate il
parco di Monza, 700
ettari.
Io ci vado
molto spesso ed è pieno di cani liberi, di gente che corre, anche in bici e con
gli sci a rotelle, di cavalli e di mamme con bambini e non ho mai visto zuffe o
proteste ed è tenuto mille volte meglio
È evidente
che più un parco è grande e meno problemi possono sorgere tra frequentatori e
anche i cani con i loro padroni si distribuiscono e sparpagliano su aree più
vaste.
In questi
mesi ho parlato, molto più che in passato, con tanta gente.
La frase
più ricorrente che è stata applicata a questo o a quel punto del nostro
programma è "sarà difficile, dubito che...".
A tutti ho
risposto che tutto è mooolto difficile e che anche io sono pieno di perplessità
e paure.
Bracco ha
finanziato il restauro della Guastalla e ha così ottenuto vari privilegi e
concessioni. Sembra quasi un giardino privato a uso pubblico, ma così non
è.
Lì, giusto
per fare un esempio, ci sono un sacco di trappole per topi grandi come
traghetti.
In
proporzione ai giardini Montanelli ci dovrebbero essere centinaia di portaerei,
ma così non è.
Sarà
difficile, dubito che...". A
tutti ho risposto anche con una battuta: alla Guastalla c'è una Bracco, noi
però possiamo essere centinaia e centinaia di bracchi, mamme, runner e chi più
ne ha più ne metta.
È evidente
che la nostra prima forza dovrà essere il numero e la compattezza.
Non c’è
bisogno che mi torturiate per confessarvi che immagino AGIAMO con un numero di
soci molto vicino a 500, non subito, ovviamente, ma neanche tra poi così tanti
anni.
Penso che
con il contributo di tutti si possa riuscire ad allargare la cerchia di chi
conosce e condivide gli obiettivi di AGIAMO.
Forse sono
un po' troppo ottimista, ma io ci credo.
Però
se non ci crediamo tutti noi, non ci riusciremo mai!
Magari non
ci riusciremo, ma saranno anche gli altri a doverci convincere delle loro
ragioni, non solo noi a convincere loro, e dovranno essere delle ragioni
migliori delle nostre che sono e saranno ottime.
Durante il
giro con Beppe Sala (allora solo candidato sindaco), anche grazie
all'acquazzone della notte che ci aveva dato una bella mano, la scarsa
manutenzione era balzata subito all'occhio di tutti, anche di quelli che
probabilmente erano anni che non mettevano piede ai giardini.
Un po'
dappertutto c’erano pozze come laghi causate nel tempo dai numerosi mezzi
pesanti che scorrazzano di continuo nel parco.
E che dire
del gazebo, un centro di accoglienza perfetto per chi non vuole trovare
soluzioni più adeguate a quella che però non può più essere chiamata emergenza.
E quel giorno c’era il tutto esaurito.
Per me una
cosa è certa, quello non è un luogo adatto né per loro e né per lo svolgimento
dei concerti rock con migliaia e migliaia di spettatori trasfusi di birra.
Sono sicuro
che Milano sia piena di posti adatti allo svolgimento di qualsiasi evento.
Basta
volerlo trovare e attrezzare.
Mi piace
ricordare e sottolineare che anche Beppe Sala ha concordato con me e con noi
dicendo che i giardini sono giardini e che certi eventi si devono svolgere
altrove.
Basta con
gli eventi, ha detto.
E poi
Milano ha tutte le possibilità di accogliere adeguatamente e dignitosamente
chiunque.
Quando ha
visto i cessi, perché cosi si devono chiamare quegli orribili e malsani
gabinetti in pvc, ha detto che si deve fare come all'Expo, con bei gabinetti
prefabbricati allacciati alla fognatura.
Insomma,
tanto buon senso.
Ora però è
giunto il tempo di passare dalle parole ai fatti.
Per quello
che ci riguarda, credo che AGIAMO debba presto rappresentare ed esprimere con
tenacia le valide argomentazioni di centinaia di persone che vogliono vedere i
giardini tenuti come si deve.
Per questa
ragione ho il piacere di ricordarvi i tre punti fondamentali sui quali lavorare
insieme:
1) soci
2) agire
3) sponsor
e di
presentarvi i passi fondamentali di una prima agenda che ha già ispirato i
nostri movimenti iniziali e che spero condividerete con me, nei prossimi tre
anni:
Entro fine
ottobre 2016
1) Costituzione
di AGIAMO e piena operatività
2)
Impostazione del sistema di tesseramento
3)
Impostazione di un efficiente sistema di incassi delle quote e dei relativi
solleciti
4)
Impostazione di un budget incassi/spese
5)
Assemblea dei soci e nomina Consiglio per il triennio
6)
Definizione e distribuzione dei compiti operativi e creazione di eventuali
Comitati e
Responsabili
per specifiche aree di attività (esempio: Facebook e Twitter; documentazione
fotografica
e video; ricerca sponsorizzazioni; ufficio stampa, ecc.)
7) Avvio
attività di ricerca di sponsor e di relazione con altre associazioni
8) Sviluppo
dell’attività di promozione e comunicazione per l’allargamento della base
sociale
9) Apertura
conto corrente
10)
Definizione delle attività da svolgere con i primi fondi di AGIAMO e da
proporre al Comune
Ad esempio:
rifacimento dei cartelli delle aree cani; recinzione delle zone d’acqua
Entro fine
2016
11)
Raggiungimento quota 150 soci
12) Punto
della situazione sponsorizzazioni
13) Primi
incontri con il sindaco Beppe Sala o comunque con i funzionari del Comune
Entro
giugno 2017
14)
Raggiungimento quota 200 soci
15)
Ottenimento dei primi 2, 3 risultati tra i 6 punti del nostro programma
16)
Ottenimento di almeno un paio di sponsor significativi
Entro fine
2017
17)
Raggiungimento quota 300 soci
18)
Ottenimento di tutti i 6 punti del programma
19)
Definizione di altri 5, 6 punti programmatici per i due anni successivi
Entro fine
2019
20)
Raggiungimento quota 500 soci
Come
sapete, io e tutto il Consiglio che ha avviato AGIAMO ci presentiamo oggi a voi
come dimissionari perché eravamo in 8 e ora, in un solo mese, siamo 65.
Ora
spetterà a voi votare il Consiglio che avrà il vostro appoggio per il triennio
2017-2019.
Il mio
auspicio è che chiunque entrerà in Consiglio, vorrà proseguire quanto impostato
da noi, con lo stesso spirito e la stessa determinazione.
Io vorrei
fare squadra con chi ha condiviso e condivide il mio approccio, con chi
contribuisce secondo le proprie abilità e disponibilità con autonomia ed
efficacia.
Io non
voglio dare ordini a nessuno e non ne voglio ricevere da nessuno.
Io voglio
che noi AGIAMO!
Ora lascio
la parola al nostro tesoriere e segretario Giovanni Bottini che vi illustrerà
il regolamento interno e poi ai vari candidati che, se vorranno, avranno
qualche minuto a testa per presentarsi a voi. Personalmente non sono
particolarmente interessato al loro curriculum, quanto piuttosto a conoscere in
che modo intendono contribuire allo sviluppo e alla diffusione di AGIAMO.
Grazie
ancora a tutti.”
La
assemblea approva all’unanimità.
Il
Tesoriere Giovanni Bottini espone il testo del regolamento per la approvazione
da parte dell’assemblea.
La
assemblea approva a maggioranza il regolamento con i seguenti emendamenti:
si potranno
considerare “Fondatori” i soci che lo vorranno sino alla data del 31 Ottobre
2016.
Il
Consiglio Direttivo è composto da 9 (nove) membri.
Le
votazioni avvengono durante lo svolgimento della assemblea in modo palese
esprimendo da una a nove preferenze tra i candidati e i soci in regola con la
associazione.
Al punto 2- relazione e discussione sugli incontri con le
autorità cittadine
La socia
fondatrice e consigliera Paola Rasini riassume il risultato dell’incontro
avvenuto con l’assessore Maran evidenziando i sommi capi:
·
riconoscimento della nostra
associazione come interlocutore dell’assessorato,
·
intenzione di rivedere la
politica di occupazione delle aree per manifestazioni e la redistribuzione dei
relativi proventi,
·
instaurazione di un protocollo
per un dialogo positivo per la reciproca collaborazione,
·
impegno a rivedersi sul posto
per esaminare direttamente i problemi da risolvere
La
Consigliera ha altresì sottolineato l’importanza di essersi costituiti in
Associazione formalmente in quanto il Comune di Milano nel suo statuto prevede
una canale istituzionale per le associazioni.
Al punto 3 - dimissioni del Consiglio Direttivo in carica
Il
Consiglio, per favorire alla assemblea di poter scegliere direttamente il
Consiglio Direttivo, presenta le proprie dimissioni.
Al punto 4 - presentazione candidati al Consiglio Direttivo per
il triennio 2017-19
I candidati
presenti, dietro invito del Presidente si sono presentati brevemente esprimendo
il motivo della loro candidatura ed il loro punto di vista.
Al punto 5- elezione del Consiglio Direttivo per il triennio
2017-19
La
Assemblea ha eletto per acclamazione, nessuno contrario, i candidati
presentatisi:
1) Roberto Romano, tessera n° 23
2) Gabriella Rossato, tessera n° 7
3) Michele Pelti, tessera n° 13
4) Paola Chiesa, tessera n° 4
5) Luca Menozzi, tessera n° 32
6) Elena Rossi, tessera n° 8
7) Giovanni Bottini, tessera n° 2
8) Chiara Cavajoni, tessera n° 10
9) Enrico Pluda, tessera n° 1
2) Gabriella Rossato, tessera n° 7
3) Michele Pelti, tessera n° 13
4) Paola Chiesa, tessera n° 4
5) Luca Menozzi, tessera n° 32
6) Elena Rossi, tessera n° 8
7) Giovanni Bottini, tessera n° 2
8) Chiara Cavajoni, tessera n° 10
9) Enrico Pluda, tessera n° 1
Al punto 6 - esame proposte di impiego dei fondi per gli anni
2016 e 2017
E’ stato
comunicato lo stato dei fondi disponibili ed è stato discusso l’utilizzo.
Nessuna
decisione è stata presa ma il Consiglio entrante ha avuto una serie di
suggerimenti tra cui la realizzazione di alcune recinzioni da convenire con il
Comune.
Al punto 7- esame proposte di sponsorizzazioni e gemellaggi
Si è
sollecitato i soci a proporre collaborazioni con enti e società sia per
reperire eventualmente fondi per scopi da definire sia per iniziare
collaborazioni con altri soggetti, istituzioni e associazioni.
Al punto 8- varie ed eventuali.
Nulla
essendovi altro da discutere la Assemblea è stata tolta alle ore 20.00.
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