Egregio Dott. Giangiacomo Schiavi,
vorremmo innanzitutto ringraziarvi per l'attenzione che, grazie
all'articolo di oggi di Paola D'Amico, avete rivolto verso i giardini Montanelli
che, come sapete, stanno molto a cuore anche a noi che abbiamo deciso di fondare
AGIAMO (Amici GIArdini MOntanelli), una associazione che non c’era e che opera
da quasi un anno per la loro salvaguardia.
Per ciò che riguarda il Wired Next Fest, ci preme osservare che la
prossima sarà la quinta edizione, che l’anno scorso il Corriere ne ha parlato
solo in termini lusinghieri, nonostante i danni causati soprattutto dai concerti
e che, invece, AGIAMO è stata l’unica voce fuori dal coro che ha iniziato così
la sua attività per cercare di ridurne le dannose conseguenze delle edizioni
successive. Questo risveglio generale postumo sia dei frequentatori dei
giardini, che degli abitanti in paesi più lontani, che degli amici degli amici,
trainato dalla nostra decisione di agire, ci fa molto piacere. Altrettanto
piacere ci avrebbe fatto, però, essere stati menzionati o quantomeno
interpellati da chi pare conoscere meglio di noi stessi la nostra associazione,
la cui assemblea, non più tardi di due giorni, fa ha approvato all’unanimità la
relazione del presidente.
È vero, AGIAMO non c’entra niente con la petizione oggetto
dell’articolo e ne ha preso subito le distanze, perché è stata la prima a
ritenere inutile procedere a testa bassa e chiusa contro un evento che già si
sapeva sarebbe stato fatto, ma ha invece chiesto e ottenuto l’apertura di un
tavolo di trattative con l'assessore Maran, il Municipio 1 e il direttore di
Wired, Dott. Ferrazza. Con loro abbiamo discusso delle criticità più evidenti
e richiesto di affrontarle con grande impegno. È da AGIAMO che è partita subito
la richiesta accorata di fare svolgere almeno i concerti altrove. Noi speriamo
ancora che ciò possa succedere, ma, se così non fosse, abbiamo già definito una
serie articolata di punti da presentare sia agli organizzatori che al sindaco
Sala per ottenere un sostanziale contenimento dei danni. A questo punto poco
importa quali artisti si esibiranno, l’importante è che quanto elencato qui
sotto venga applicato (magari non solo per Wired, ma anche in generale):
1)
Pulizia che inizia subito dopo la fine dell’evento.
2)
Concerto da tenersi possibilmente fuori dai giardini con pulizia
AMSA che inizia non più tardi delle ore 1.
3)
Ordinanza del sindaco di divieto di somministrazione e porto di
bottiglie di vetro e relativo controllo da parte delle forze
dell’ordine.
4)
Sensibilizzazione dei commercianti della zona affinché si
riforniscano di e vendano bevande in lattina e non in vetro.
5)
Decibel controllati senza deroghe.
6)
Transenne per preservare le aree bimbi.
7)
Moquette per terra.
8)
Sensibilizzazione e controllo sull’impiego e il non abbandono a
terra delle minuterie degli allestimenti.
9)
Controllo e definizione della viabilità e della tipologia dei
mezzi impiegati per gli allestimenti.
10)
Investimenti per il ripristino e il miglioramento dei
giardini.
Da parte nostra, siamo disponibili a supervisionare le fasi di
montaggio e smontaggio in modo che vengano messe in campo tutte le accortezze
necessarie per limitare l'impatto sul territorio. Crediamo che gli scontri
diretti e i “giochi di compattezza” non servano perché crediamo fermamente nel
dialogo e nella collaborazione vigile e costante con le istituzioni che ci
rappresentano. È faticoso, fa meno notizia, ma è questa la nostra
filosofia.
Distinti saluti.
Enrico Pluda
Presidente del Consiglio Direttivo di AGIAMO
335.6123.640
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